La guerra di Tina è la storia di una ragazza travolta dagli eventi della Prima guerra mondiale.
Dall’arresto e la prigionia nel campo di Katzenau al difficile ritorno alla vita nel dopoguerra, il monologo racconta la condizione femminile, il potere, l’oppressione e l’ombra crescente del fascismo, intrecciando storia, resistenza e amore in un racconto di lotta e memoria.
regia di Maura Pettorruso
drammaturgia di Renato Barrella
con Maria Vittoria Barrella
Tina sogna. Tina vive. Tina osserva. Il suo mondo è uno spazio onirico, candido, un luogo della mente dove passato, presente e futuro si intrecciano senza confini. È un rifugio di libertà in un universo prigioniero della guerra. Lenzuola bianche si trasformano nei fantasmi del suo passato e nei frammenti della sua immaginazione, proiezioni di un futuro ancora da scrivere. La grande Storia e la piccola storia di Tina si fondono senza soluzione di continuità. Echi lontani risuonano, scuotendo la sua fragile comprensione del mondo, tentando di dare un senso all’inspiegabile, alla disumana crudeltà della guerra. Caporetto, Battisti, cronache e figure distanti nel tempo prendono vita nel suo sguardo puro e ingenuo, in un presente che non le appartiene, troppo vasto, troppo feroce. L’unico modo per sopravvivere è sognare.